Recensione: John Rambo

Era da un pò di tempo che non varcavo la soglia di un cinema, ma attratto dall'intramontabile classico sparatutto della serie Rambo mi son separato dai 7 euro e 40 centesimi richiesti dal cineplex per entrare nel megamultisala nei pressi del porto antico.
Sinceramente mi ero aspettato un vero pienone, invece il reparto pop corn sembrava attirare meggiormente il pubblico diretto verso altre sale, snobbando il quarto film dell'immortale Silvester Stallone.
Che i cornetti di mais attirino più del veterano del Vietnam? In ogni caso ho gradito il quarto episodio della serie, ambientato nella difficile situazione birmana, come i primi tre film; ancora una volta John Rambo si è dimostrato all'altezza della situazione.
Ho trovato il lungometraggio decisamente esaustivo ed emozionante, infatti Rambo questa volta era affiancato da un gruppo di mercenari americani, per andare a salvare la bionda di turno catturata dagli spietati soldati birmani.
Non mancano le parti toccanti, le uccisioni a mani nude e le mirabolanti esplosioni
il tutto intervallato da frecce piene di esplosivo e coltelli ben più lunghi di quelli che tenete nel cassetto in cucina.
Tuttavia il nostro Silvester Stallone, si sà, è un pò avanti con gli annetti, raramente vedremo il suo possente fisico mentre imbraccia la mitraglietta a colpi interminabili; infatti Rambo tiene quesi sempre una magliettona verde, spartana ma di grande effetto cinematografico.
Rimane da dire ottimo film, come sempre la saga di Rambo non è solo violenza gratuita, ma soprattutto grandi emozioni.

Voto: 4 stelline